Il commento del deputato e candidato di Liberi e Uguali, dopo la sentenza del Tar relativa alla presenza di rappresentanti di Neuromed e Fondazione Giovanni Paolo II nell’Organismo tecnicamente accreditante. Sul caso il parlamentare aveva presentato un’interrogazione parlamentare
CAMPOBASSO. “Per verificare se fosse stata rispettata la terzietà nella composizione dell’Ota, l’Organismo tecnicamente accreditante che si occupa dell’autorizzazione e dell’accreditamento delle strutture sanitarie regionali del Molise, presentai un’interrogazione ai ministri della Salute e dell’Economia. Ieri il Tar Molise ha annullato una parte dei provvedimenti assunti da tale organismo: ci avevamo visto giusto”.
È questo il commento dell’onorevole Danilo Leva, candidato di Liberi e Uguali nel collegio uninominale di Isernia, all’indomani della sentenza del Tar, che ha accolto il ricorso presentato dal sindacato Sbv e dal Centro Clinico Forte.
“Purtroppo ancora una volta i tribunali si sono dovuti sostituire alla politica – ha aggiunto Leva – E’ dovuta intervenire una sentenza per riportare la situazione entro i limiti delle norme e delle regole. Era fin troppo evidente come la presenza, quali componenti fissi, di due dirigenti delle strutture private Neuromed e Fondazione Giovanni Paolo II all’interno dell’Organismo tecnicamente accreditatante compromettesse i caratteri di autonomia e imparzialità dell’organismo stesso. Per l’ennesima volta – ha concluso il deputato – le decisioni assunte dal commissario ad acta per la sanità Frattura vadano a sbattere contro un muro, e sempre in materia di sanità, dove pesa come un macigno la presenza della famiglia Patriciello”.
FONTE: isnews.it